Il metodo del tappo è un sistema che pochi conoscono ma che può essere ideale per risparmiare al supermercato. Ecco in cosa consiste.
Andare al supermercato non può che essere una necessità per tutti, anche se in questo ci si può dividere in due categorie: c’è chi preferisce farlo con cadenza quotidiana, magari per avere pane o salumi freschi, chi invece relega l’attività a un appuntamento settimanale o addirittura bisettimanale, quando ha qualche momento libero dal lavoro. Non c’è certamente un modo migliore rispetto a un altro, spesso ci si muove così solo per abitudine o a seconda del tempo che si ha a disposizione.
In entrambi i casi non può che esserci il desiderio di risparmiare, esigenza che possono avere tutti, compreso chi apparentemente non ha problemi economici. Anzi, c’è uno stratagemma che pochi conoscono che può rivelarsi davvero essenziale allo scopo.
Risparmio al supermercato: occhio alla musica
Il conto al supermercato è ormai diventato sempre più salato, anche per chi all’apparenza non ha cambiato le proprie abitudini di acquisto. Questo non può che essere l’effetto dei rincari che hanno colpito tantissimi prodotti, non solo quelli che finiscono sulla nostra tavola, ma di cui non possiamo fare a meno.
Non può quindi che essere indispensabile trovare un sistema per poter risparmiare, sebbene si desidererebbe poterlo fare non necessariamente puntando su qualcosa di diverso rispetto a quello che solitamente mettiamo nel nostro carrello. Scegliere un marchio differente non è detto che consenta di ottenere lo stesso effetto, dunque si deve agire in un altro modo.
Non tutti lo sanno, ma c’è uno stratagemma che può rivelarsi davvero provvidenziale per chi vuole ritrovarsi alla cassa con uno scontrino meno salato. Si tratta di quello che viene definito il “metodo del tappo” e si basa sul non prendere in considerazione la musica che si avverte in sottofondo quando si arriva nel punto vendita. Questa, come indicato da alcuni esperti di network marketing, ha un ruolo tutt’altro che casuale.
Chi si reca in un negozio che basa il suo fatturato sulla quantità venduta, come accade appunto al supermercato, si ritroverà a sentire brani più ritmati e con il volume più elevato. Ciò spinge ad agire senza troppi freni e a comprare più cose, magari anche rispetto a quanto si era ipotizzato in un primo momento. In un negozio, invece, che vende cose costose, il ritmo delle canzoni potrà essere più lento e rilassante, così da spingere il potenziale acquirente a riflettere prima di decidere di prendere qualcosa.
In entrambi i casi, però, raramente si uscirà a mani vuote. I gestori di un supermercato non possono quindi che essere interessati a far sì che i clienti spendano il più possibile, proprio per questo non si potrà mai entrare in un punto vendita del tutto silenzioso. Addirittura il genere musicale viene deciso con particolare cura. La valutazione varia sulla base del tipo di utenti a cui ci si rivolge. In un posto di articoli per sportivi, ad esempio, si cercherà di privilegiare brani movimentati, magari quasi da discoteca, che possano piacere ai più giovani.
In un’enoteca, dove si può anche sorseggiare i vini in modo tale da valutare quello che si preferisce, le colonne sonore potrebbero essere più lente per rendere l’atmosfera più rarefatta. Secondo alcuni studi, inoltre, in pochi casi si decide di non comprare niente se in sottofondo ci sono brani natalizi, che danno di per sé allegria e di conseguenza voglia di togliersi qualche sfizio. Insomma, niente è lasciato al caso: non resta che prestare attenzione al portafoglio.