Gli ex percettori di Reddito di Cittadinanza possono richiedere l’Assegno di Inclusione e sperare in un’assunzione veloce.
Sono previsti benefici per i datori di lavoro che assumono i percettori di Assegno di Inclusione, ma solo se vengono stipulati determinati contratti. Il fine è ridurre la disoccupazione aumentando le possibilità di assunzioni per chi è in difficoltà.
Il problema riscontrato nell’RdC è stata l’incapacità di realizzare l’obiettivo prefissato, diminuire la disoccupazione e permettere a tante famiglie in difficoltà economica di potersi mantenere in autonomia grazie ad un lavoro. Ora si cerca di rimediare agli errori del passato con l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro. L’intento è eliminare i furbetti che, per anni, hanno percepito il Reddito di Cittadinanza ma non hanno mai cercato attivamente un’occupazione.
C’è di più. Si vuole aiutare chi ha tentato di trovare un lavoro, ma senza incappare in attività disposte ad assumere. Ora, per ottenere l’ADI, occorre firmare necessariamente il Patto di Attivazione Digitale e saranno erogati incentivi alle aziende che coinvolgeranno i percettori dell’Assegno di Inclusione o di SFL. Parliamo di un Bonus contributi che consiste in uno sgravio per un certo periodo di tempo.
Assegno di Inclusione, i benefici per i datori di lavoro che assumono
L’INPS ha chiarito i termini del Bonus contributi dedicato alle aziende che assumeranno percettori dell’ADI. Ci sono dei requisiti da rispettare affinché si possa accedere al beneficio che prevede l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro escludendo premi e contributi per l’INAIL.
Tale incentivo si applica per dodici mesi e rispettando il tetto massimo di 8 mila euro all’anno con riparametrazione e applicazione su base mensile. Per ottenerlo, però, l’INPS sottolinea come sia necessario far firmare al percettore di Assegno di Inclusione un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale o un contratto di apprendistato.
In alternativa valgono anche quelli di lavoro subordinato a tempo determinato stagionale pieno o parziale e la trasformazione di un contratto da tempo determinato ad indeterminato. Infine, il beneficio si potrà ottenere inoltre con un contratto di lavoro subordinato per vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro.
Bisogna sapere, però, che in caso di contratto a termine lo sgravio contributivo scende al 50%. Nel caso in cui, alla scadenza, questo fosse trasformato a tempo indeterminato allora si potrebbe avere lo sgravio per altri dodici mesi al 100%. La Circolare INPS in cui sono spiegati i dettagli è la numero 111 del 2023.