Il pellet negli ultimi anni ha avuto un vero e proprio boom, ma vale la pena confrontarlo con altri materiali come il cippato di legno.
Nel suo sviluppo iniziale ha conosciuto una grande fortuna, soprattutto quando si è trovato come arma di salvezza a concorrere con bollette alle stelle per le normali forniture. Le stufe a pellet, per quanto siano comunque un investimento importante in termini economici, permettono di risparmiare.
Questo rapido sviluppo e le questioni economiche affini hanno però portato i prezzi a livelli ben più elevati e viene quindi oggi da chiedersi se non sia il caso di valutare altri materiali, in particolare per chi si accinge ad acquistare la stufa proprio adesso. Sicuramente un prodotto con funzione multimateriale è la scelta migliore perché permette sempre di variare nel tempo in base a ciò che è più conveniente.
Il prezzo del pellet è rientrato, al momento si attesta sui 6 euro per un sacco da 15 kg, ma tutto dipende anche da dove si acquista e da quale tipologia si sceglie. Valutare quelli molto economici è fuori luogo perché ovviamente il potere riscaldante è minore, fanno molta polvere e sporco, quindi non è una buona idea. Questo è un materiale che viene ricavato dagli scarti di legno puri, non trattati con altro, trasformati in piccolissimi tubolari che vengono poi inseriti direttamente nella stufa. Molto semplici da usare, a basso costo e con ottima resa.
Il cippato di legno è meno noto, un po’ come il nocciolino, il mais, o i noccioli tritati. Oggi c’è ampia scelta e i multimateriali costano meno, anche se la resa non è sempre uguale. Prendendolo in considerazione con il pellet, poiché derivano dal legno ambedue è possibile identificare come differenza il fatto che il cippato provenga da alberi, potature e sia costituito da piccoli pezzi di legno di pochi centimetri che vengono prodotti con il cippatore.
Di fatto la divergenza principale è nella forma che, pur sembrando una banalità a chi non è del settore, in realtà determina l’assorbenza e dunque il grado di umidità del prodotto finale. Più un prodotto di legno è umido, meno sarà in grado di riscaldare perché utilizzerà parte di quel potere riscaldante proprio per “bruciare” l’acqua interna.
Il potere calorifero del cippato è di circa 2/3.5 kWg per chilo ma dipende sempre dalla qualità. Il problema principale è che, pur essendo buono ed economico, ingombra. Di conseguenza il pellet resta un prodotto valido per chi ha una casa e non sa dove collocare il materiale. Chiunque stia valutando ora invece l’acquisto di una stufa, sicuramente dovrebbe orientarsi verso una multimateriale che vale al 100% l’investimento odierno.
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