Si dice spesso “in vino veritas”, ma sarà davvero così? Arriva la scienza a darci la risposta definitiva: ecco la verità.
I latini dicevano “In vino veritas”, ma è proprio così? Ci sono diverse correnti di pensiero a riguardo.
Da una parte c’è chi sostiene che questo detto popolare sia assolutamente vero, dal momento che una delle conseguenze dell’assunzione di alcool in quantità moderate abbassi i freni inibitori, ma dall’altra parte c’è chi sostiene che, in realtà, il fatto che si abbassino queste barriere non significa necessariamente che la persona ‘brilla’ dica il vero.
Una risposta univoca e certa non esiste, tuttavia una cosa è certa: sebbene ormai l’alcool sia entrato a far parte della cultura occidentale e sia parte integrante della nostra vita, dal momento che viene consumato durante i pasti o in generale nei momenti di convivialità tra amici o per festeggiare un evento importante, dall’altra parte non possiamo non considerare i suoi effetti nocivi, soprattutto a lungo termine: danni al fegato che possono portare, con un uso smoderato, a cirrosi epatiche, sviluppo di patologie quali diabete, disturbi cardiovascolari o ictus, ma anche gastrite e pancreatite.
Insomma, assumere sostanze alcoliche, di per sé, è una pratica che non fa bene al nostro organismo dal momento che non ha alcun effetto positivo. In senso lato, l’unica nota positiva potrebbe essere quello di renderci più sinceri? La risposta ha provato a fornirla la scienza.
L’alcool ci rende davvero noi stessi? La risposta della scienza
L’essere umano, per sua natura, molto più di tutti gli altri animali, tende a far trascorrere un lasso di tempo relativamente lungo tra pensiero ed azione. In risposta ad uno stimolo, di qualsiasi natura, il nostro cervello elabora la risposta (spesso in una frazione di secondo) per poi rispondere.
Questo accade in uno stato normale, quando il corpo e la situazione lo permettono. Sotto effetto dell’alcool, invece, questo lasso di tempo si riduce notevolmente, dal momento che si viene ad assottigliare quella pausa di riflessione che di norma intercorre tra un pensiero e la parola. Ma diciamo sempre la verità? La risposta è no, o meglio: non necessariamente.
Una cosa, però, è certa: quando siamo ubriachi non siamo sempre noi stessi e, molto spesso, nemmeno ciò che vorremmo essere. Lo stato di ebrezza non svela i veri profondi modi di di essere di una persona ma, come tutte le sostanze psicoattive, in un certo qual modo altera la nostra coscienza agendo sul sistema nervoso centrale alterando le nostre capacità di giudizio. Semplicemente, abbassa i nostri freni inibitori, ma non ci rende maggiormente noi stessi, dal momento che, normalmente, non avremmo mai avuto quello specifico comportamento.